Ogni cosa conta, qualsiasi…
la nebbia che ti avvolge
nel diafano schermo di dicembre
e il suo improvviso diradarsi;
i faraglioni delle luci di periferia
– brevi, poche –
nello spugnoso silenzio dell’alba;
i solitari infreddoliti viaggianti
lungo le vie deserte
della città addormentata;
il pallido sole fra un condominio e l’altro
che travolge le ultime barriere
della razionalità e le betulle
inaridite dal gelo;
le note di una canzone antica
captate nel momentaneo quietarsi
del vento sibilante
oltre i vetri opachi…
e il verme scava
senza rimedio
la sua calda furiosa tana
nell’anima indolenzita
Alberto Figliolia