Archivi del mese: aprile 2021

Senza memoria anche i banchi di scuola. Nelle lande dell’invisibile morte solo lupi dal muso deforme e il vento è un verso che morde l’anima. Bambole abbandonate nelle stanze delle bambine in fuga verso salmastre salvezze; un pallone da calcio, … Continua a leggere →

Gianpiero Combi Come un ragno nell’ombra la muta nera fra i pali quadrati, tuffi su tacchetti rompiossa, il tuo mestiere era arduo coraggio, idea di fermare il moto delle sfere nell’eterno istante di una presa volante o una respinta a … Continua a leggere →

Zuppa di fagioli la fatica del giorno va in paradiso Odor di pesce nei vicoli deserti l’eco dei passi Fagioli e pesce per tacitar la fame e l’ansiosa anima Alberto Figliolia

Earvin Johnson Jr. (Magic) La Ville Lumière e l’oscura Senna, l’odorosa mole di Notre-Dame e i gradini di Montmartre; notti di gloria e giorni vacillanti… Non fu il mal francese, ma un altro di subdola specie, comparsa tragica e solitaria, … Continua a leggere →

Colano le ombre sul Golgotha. Una croce lampeggia bianca nel crepuscolo. Aleggiano ancora i sussurri e le grida della crocifissione (e urla dalla folla assiepata – nasi grifagni e occhi spauriti –e spasmi e sangue in onde concentriche). Il pianto … Continua a leggere →

Nel petto sentivo gattini miagolare o litigare: graffiavano -sputavo sangue- facevan le fusa -parlavo miele- Ah i gattini nel mio petto! Alberto Figliolia

Sulle piastrelle marroni del balcone fra sole e polvere lo scricciolo becchetta, col merlo alternandosi, pane raffermo e semi di limone nel sottovaso da mia madre colmato con amore e speranza. Sopra sfolgorano, steli nel vento teneri, fiori rossastri; sui … Continua a leggere →

prima vidi nello specchio in uno specchio la mia immagine riflessa la tua immagine riflessa poi scorsi, oltre, le onde del tramonto e nelle onde del tramonto ancora il tuo volto l’azzurro e il porpora di una terra lontana attraversata … Continua a leggere →

(Al Cristo)-Attendo nel tempio la luce Attendo nel tempio la luce inondare i miei boia un frivolo correre fra la gente di parole dissacranti e furori la ierodula si tocca le chiome estirpandone barlumi d’amore e rancore pergamene ispirate da … Continua a leggere →

proiettato sulla folla piccina nell’arzigogolata ombra della cattedrale su panorami di tetti infiniti la schiena solcata, scavata da un canale secolare posto in orizzontale precario equilibrio di pietra la sua è una sofferenza senza requie povero doccione Alberto Figliolia