Senza memoria anche i banchi di scuola.
Nelle lande dell’invisibile morte
solo lupi dal muso deforme
e il vento è un verso
che morde l’anima.
Bambole abbandonate nelle stanze
delle bambine in fuga
verso salmastre salvezze;
un pallone da calcio, che fu sogno,
per il futuro dirottato di un bambino.
Sui tetti, lontano, cade la pioggia
e il terrore è una spada
che fruga lenta, implacabile,
nei meandri della mente.
Emaciate figure dietro i vetri,
fantasmi di pallido piombo,
parole disperse nell’eco del silenzio,
evanescenze di crepuscolo…
Perché della Terra far ventre d’orrore?
Scivolava il cuore nelle viscere più nere
mentre l’aria girava a vuoto
e uomini in tute di plastica salivano
il calvario dell’oblio.
Senza memoria anche i banchi di scuola.
Nelle lande dell’invisibile morte
solo lupi dal muso deforme
e il vento è un verso
che morde l’anima.
Alberto Figliolia
La poesia è la più splendida e utile forma di memoria. Questa ne è un superbo esempio.
Grazie! Ricordo anche l’ininterrotta pioggia di quei giorni… Da tregenda.
Grazie Alberto! Un abbraccio!!