Archivi del mese: novembre 2018

Appunti per una poesia mai scritta Fiori di brina sui vetri della cucina della mia infanzia quando il mattino mi alzavo dalla poltrona-letto di pelle rossa presso la parete della porta e alla mia destra una vecchia credenza bianca. Un … Continua a leggere →

La vita è come un dado; non esce mai il sette. Non ho mai conosciuto Armando Debiasi, nato ad Ala (Tn) nel 1964 e ivi morto nel 2010. Non avevo mai avuto notizia della sua attività poetica. E quasi per … Continua a leggere →

La ragazza dallo chignon verde   La ragazza dallo chignon verde alla vetrata di McDonald’s in riva al Lago di Lugano guardando le nubi a mezza costa sulla sponda opposta sorseggia un caffè con la cannuccia   Un cagnolino passa … Continua a leggere →

Come Mida trasformava tutto in oro, tutto ciò che [Picasso] tocca lo fa proprio e lo trasforma in arte, Paul Fierens (1932). Sarebbe interessante fissare in modo fotografico, non gli stati di un dipinto, ma le sue metamorfosi. Forse si … Continua a leggere →

Foglie cadute: un sole sotto l’albero gialle disegnano.   AF

L’addio Brevi sogni spezzati. Anche la realtà è immagini rotte. Soltanto la mano del figlio tornato bambino a scaldarmi il cuore, quel cuore freddo come la morte. Un corridoio. Poi, una misteriosa Casa delle Acque e… il suo corpo imprigionato … Continua a leggere →

Eh si… ci hai fregati tutti quanti. Li, alla catena di montaggio ci hai incatenati, inchiodati alla Scrivania della fatica che non conosce riposo Ancora come sempre, da Adamo ed Eva. Fissi, forzati, fermi, finti e furiosi, Orpelli di nulla, … Continua a leggere →

Ho scorto il lato oscuro Ho scorto il lato oscuro di un paesaggio ridente: laghi incastonati nel silenzio a celar tenebrose forze, autoritari mostri che misurano l’entità della nostra debolezza e finitezza. (E piovono nell’anima raggi cosmici deteriorati, urla dall’increato) … Continua a leggere →

Sono stato molto male. Sto sempre male. I miei sogni sono incubi a scacchi, vorticose fughe da fermo, forme di orrori piani, assurde divagazioni nel nulla totalizzante (e sempre al crepuscolo)   e il risveglio è affanno, batticuore, tormento, udendo … Continua a leggere →

Un malaccorto vento semina foglie da filari di alberi piantati nel fiume sciacquati da acqua sporca rovinata dalle improprie leggi umane.   La stazione d’autunno è folla arrugginita, un viavai di rumoroso nulla appassito, appassito… La disperazione scava i miei … Continua a leggere →