Volentieri ospito questa bella poesia di un caro amico…
Nero fumo denso, dalle viscere della Terra,
una frattura perpendicolare,
una crepa corre verso di me senza senso,
sviscera una guerra,
nessun figlio della civiltà Haniwa esce da lì dentro,
è la vita che ti corre incontro mentre rimango fermo,
bloccato mentre cerco un senso,
braccato dallo sconosciuto spazio-tempo,
sacrifico il mio ente inutilmente proteggendo l’idea del non mutamento.
Un filare di maestosi alberi a protezione,
sradicati come fuscelli nella tormenta,
un terremoto in avvicinamento,
l’idea messianica è un ricordo infante,
illuminista e limitato è il nostro senso,
Nietzsche e la scienza inficiano la fissità,
un presente che va peggiorando,
un nero spettro dà alla felicità la caccia,
disperatamente come un portiere
(ultimo baluardo per la sua squadra),
volo inutilmente senza gravità per sventare la minaccia…