Uno di quei giorni…
Uno di quei giorni…
il cielo sfolgorava al tramonto
come i tuoi occhi
(riflessi come lampi)
un bacio nell’ombra
che colava dai monti
il profumo dei boschi
così struggente
da cavare l’anima
Uno di quei giorni…
il torrente rumoreggiava
consolando della vanità
del tempo a venire
era agosto
era voce di figlia o di madre
(l’una è come l’altra)
Uno di quei giorni…
era il silenzio delle stelle
camminando nella bohème
del buio laccato, lacerato
da quei puntini là
persi nell’infinito
Oggi…
nello storto presente
il pensiero si salva
solo al pensiero
di uno di quei giorni…
Alberto Figliolia