Angelo Morbelli, GAM Milano

Paesaggista dagli arditi scorci e vedute. Pittore sociale. Tecnica sopraffina, “convertitosi” infine al divisionismo, Angelo Morbelli, piemontese adottato da Milano, è stato un artista fra i più grandi a cavallo fra diciannovesimo e ventesimo secolo, e la sua opera complessiva è ancora e sempre densa di meraviglie e suscitatrice di riflessioni.

Nel centenario della sua morte gli dedica un’amplissima retrospettiva la Galleria d’Arte Moderna di Milano, che ha assemblato, anche con prestiti nazionali e internazionali, una serie di dipinti che consentono al visitatore di meglio comprendere e approfondire il percorso di tale fecondo, prezioso e sensibilissimo artista. Dal Goethe morente, che ne segnò l’incipit della fama, a Le guglie del Duomo, da La Stazione Centrale di Milano nel 1889 (non è quella attuale, ma l’effervescenza e il dinamismo erano i medesimi, quelli di di una città in pieno dinamismo ed espansione) a Tempo di pioggia, dagli innumerevoli ritratti dedicati al tema della maternità alla prostituta malata, sino alle dolenti e malinconiche immagini dei “vecchioni” della Baggina, all’illustrazione crepuscolare dell’esistenza (Mi ricordo quand’ero fanciulla).

Incredibile l’abilità metamorfica, pur nell’estrema coerenza di stile (mai scevra di cifre evolutive), del Morbelli. A distanza di cento e più anni, quei dipinti – di stretta interpretazione della realtà da un lato, di forte carico simbolico dall’altro – continuano a incantare e ad accendere la miccia del pensiero e dell’emozione.

Giorni… ultimi, Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio, Un Natale al Pio Albergo Trivulzio; Amor materno, Alba serena. Maternità; Era già l’ora che volge al desio... commoventi, senza pietismo né retorica. E come non immedesimarsi ne La prima lettera, viatico di speranza pur circonfusa di mistero?

Un gran genio, quello del Morbelli, fatto di empatia, di studio, di curiosità verso le cose e gli stati del mondo nelle sue infinite sfaccettature. Un’indagine sulla condizione umana (e una denuncia potente degli spietati meccanismi sociali), ma anche, oltre alcuni apparenti ripiegamenti intimistici, il filo rosso della passione. La maestà infine, terribile e serena (un ossimoro non facilmente comprensibile agli occhi umani), della Natura.

Una poliedricità, quella di Angelo Morbelli, che illumina il cuore di chi ha la ventura e la fortuna di ammirare le opere del suo ingegno.

Alberto Figliolia

Morbelli 1853-1919. GAM Galleria d’Arte Moderna, via Palestro 16, Milano (M1 Palestro).

Info: sito Internet www.gam-milano.com, e-mail c.gam@comune.milano.it, tel. +39 0288445943.

Orari e tariffe: mar-dom 9-17,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima dell’orario di chiusura. Biglietto intero 5 euro, ridotto 3 euro. Ingresso gratuito il primo e il terzo martedì dalle 14 e ogni prima domenica del mese.

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