Maria bambina

Maria bambina, terrorizzata dall’angelo

dalle ali di fuoco multicolore:

la sua voce suadente, arcana

d’altri mondi, che parlava

senza muovere le labbra: sequenza

d’infinito, brivido astratto, sogno.

Maria che sperasti comunque

quando ti recavi alla fonte

e scorgevi nel riflesso dell’acqua

un corpo seducente, i seni

in sboccio, l’arsura della passione.

Maria, che bramavi, come le amiche,

solo un amore terreno

e ti fu invece inferto e inflitto

un parto divino.

Maria sposa, Maria donna e madre,

le notti trascorse nel desiderio e nell’ascesi

o passate a guardare il figlio

sapendo già della croce e del calvario.

Lo proteggevi, o sì, tu lo proteggevi

il figlio di Giuseppe, ma nulla potevi contro i cieli.

Maria, usata per un piano

di salvazione e redenzione.

Maria dagli occhi neri e ardenti

consunti di lacrime, le occhiaie

del dolore cerchi d’amore senza fine.

Maria…

Alberto Figlioiia (da “Poesie scelte”, Albalibri 2010)

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