È l’era delle stragi degli innocenti.
Per mare, per terra e per aria.
In ogni dove.
Nelle città siriane, nel Kurdistan,
nei barconi che affondano nel Mediterraneo,
a un concerto o in un bistrot parigino,
nei mercati nigeriani, in una scuola keniana,
in una stazione della metropolitana di Bruxelles,
a bordo di un aereo russo,
in una spiaggia tunisina o ivoriana,
in un hotel di Bamako,
nelle marce forzate e nella stasi del fango dei profughi,
attaccati ai tir o nelle stive,
fra i bombardati senza nome,
in un fossato egiziano…
e nelle miniere, negli slums, nelle fabbriche,
nelle carceri diffuse, nel tiro a segno
delle sterminate periferie abbandonate…
È l’era delle stragi degli innocenti.
Mentre gli squali della finanza e i mercanti di armi
ingrassano al pari dei fanatismi d’ogni segno e regno;
nel trionfo della scienza applicata della dittatura
la democrazia muore insieme con la pace.
È l’era delle stragi degli innocenti.
Alberto Figliolia