Il pensiero mi cresce
come una lunga barba bianca:
profeta smentito,
stilita scarnito,
accecante abisso;
lontananza,
dimenticanza;
gesto muto.
Immagino un meriggio
assolato, a persiane chiuse,
per far l’amore perdutamente,
prima che il vento
del nulla abbia il sopravvento.
Ma non mi resta che nebbia
nelle mani screpolate
di questo assurdo novembre
dove il bacio è peste,
dove le generazioni sono gioco smarrito.
E ti penso.
Alberto Figliolia