L’orizzonte è una pagina bianca
L’orizzonte è una pagina bianca
che non so più scrivere:
mi si sposta, mi si spunta.
Un silenzio afoso avvolge
l’invisibile curva dei monti.
Sono senza lingua:
l’ho perduta
in una transumanza antica;
così antica da averla dimenticata.
E fisso il vuoto,
a volte distratto
da una luna di latta
in un cielo d’assurda immobilità;
sempre più spesso fisso il vuoto
intessuto di mura;
e squaderno i pensieri
nel censimento dell’angoscia.
Ciò che più temo
è la scomparsa dell’orizzonte
dalle mie possibilità.
Milano-mattina, sabato 4 luglio 2020
Alberto Figliolia