Il Mago
Cavalcherò nella notte oscura
senza mai fermarmi senza mai fermarmi
il mantello d’oro all’aura dei pensieri
alla volta dell’orizzonte, alle sorgenti del vento
(come carri di nubi viola in pianeti alieni)
oltre le cupole della Città dei Peccati Ardenti
oltre le torri roride di sangue
fra spore di silenzio e amare radici
sfere di terrore e globi di rancore
Il mio volo a cavallo nel cielo cupo
senza mai fermarmi senza mai fermarmi
alla volta dell’orizzonte, alle sorgenti del vento
e di là contemplare
le astratte pietre degli amori perduti
tutte le infanzie d’oro del mondo
i sogni a venire per sempre e per sempre
mentre nelle bocche di freddi baratri
corvi becchettanti al banchetto non invitati
ridendo riposeranno
Alberto Figliolia