I sogni… tutti i sogni…
I sogni… tutti i sogni…
tutti i sogni in un berretto
consunto, come i miei anni
spesi lungo le vie dell’apatia.
Ebbi un’altra vita in un tempo
ormai disperso nelle brume del vino
che da un crepuscolo all’altro,
nell’illusione di un paradiso,
ingurgito da uno spento cartone.
Storto e stordito navigo da fermo
alla sfuggente vista di coscienze transeunti;
ai sogni s’aggiunge talora la rata moneta
della pietà di coloro che trascorrono,
che sia gelo o canicola (ah la dolorosa
indifferenza delle stagioni!): un lieve tintinnio
e nulla più, e io sorrido, sbilenco, strappato,
al giorno rotto, alle visioni perdute.
Alberto Figliolia