(Al Cristo)-Attendo nel tempio la luce

(Al Cristo)-Attendo nel tempio la luce

Attendo nel tempio la luce

inondare i miei boia

un frivolo correre fra la gente

di parole dissacranti e furori

la ierodula si tocca le chiome

estirpandone barlumi d’amore e rancore

pergamene ispirate da dei crudeli

mi tormentano il cuore

attendo nel tempio la frusta

strapparmi la carne dal corpo

un discepolo mi ha tradito

alla cicala impazzita della paura

mia madre ha seni lattei di dolore

smarriti in oceani di ricordi

sentenze di re non re dispiegano

voluttuose frasi di vuoto potere

il demonio ha una faccia meravigliosa

mi voleva incatenare con l’incanto

ma ho bevuto il più amaro

dei calici e salirò egualmente

il calvario dell’amore eterno

che purifica e trasfigura

il mio sangue e il mio volto

per chi rimanendo li vorrà

Alberto Figliolia (da Poesie scelte, Albalibri, 2010)

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