E girano i numeri
nelle stanze
dove si cuciono i bottoni;
girano, girano…
producendo
astratti morti,
battaglie simboliche
per l’esercizio concreto della dittatura.
Totalitario è il pensiero
del comando, reazione
a catena senza repliche,
l’obiettivo della spersonalizzazione,
l’oblio della volontà,
la ricerca tormentata del conflitto,
l’archivio cancellato delle identità,
la memoria del cuore disintegrata.
Le divise con le medaglie d’ottone
tintinnati al petto non ammettono
rimorsi né rimpianti né pietà,
solo burocratici reclami
nel cestino dell’indifferenza.
A voi, soldati della paura
creata dalle immobili sfere
del potere, non resti che
il silenzio eterno della fine;
a voi che ogni giorno combattete
la guerra inventata da quei falsi dei
di carne, rancore e profitto,
non resti che
il silenzio eterno della fine,
quella che vi sottrarrà
alle ottuse grinfie della povera mente
dei gerarchi in grisaglia e tailleur
(transgender nonsense),
loro, sì, gli inutili dell’universo.
Voi, servi che avete arato
la terra per i bisogni dei padroni,
per il loro nécessaire e il loro superfluo,
voi soli sarete ardenti stelle
nell’oscuro cosmo.
Alberto Figliolia