Vorrei che le valvole del mio cuore
divenissero fiori e alberi,
che i petali, le foglie
e le radici invadessero del mio corpo
ogni anfratto, viscere, organo;
potrei divenire orto, giardino,
finanche paradiso terrestre,
e ogni cellula potrebbe mutare
in essere umano; tanti esseri umani,
innocenti, senza peccato originale;
e il sangue un pulsante fiume
senza tempo; poi, un giorno,
la nuova umanità uscirà dall’ombelico
alla conquista del cosmo.
E io, cristallizzato involucro,
bagnato dentro di eterna linfa,
sarò pensiero senza pena.
Alberto Figliolia