Basta!
Prima uccisero
tre ragazzi,
poi ne bruciarono un altro
vivo.
Ma prima del prima
già innumerevoli agnelli
erano stati sacrificati
sull’altare dai padri,
e le lingue del sacrificio
parevano diverse
ma parlavano la stessa ferocia,
uguale il dolore delle vittime
innocenti.
Quindi vennero,
dopo il prima
e il prima del prima,
i razzi e le bombe:
anche questi ordigni
sembravan parlare
lingue diverse
ma la morte era uguale…
su un terrazzo mentre si carezzava
il capo delle colombe,
sulla spiaggia di fronte all’infinità azzurra,
nel parco giochi,
negli ospedali,
nelle scuole… e schegge ovunque,
schegge ovunque… sangue ovunque,
sangue ovunque…
Basta!
La coscienza del mondo è, ora, un mare vuoto,
un inferno di polvere e acqua nera,
arido seme, vizze spoglie, ferri
d’inganno, paura, ritorta furia,
cecità…
Basta!
In nome di qualsivoglia Dio,
negli infiniti nomi di Dio.
E, anche se non vi fosse Dio,
basta!
O lampeggerà, uomo, di dannazione e marchio d’infamia
eterni
la cicatrice sulla tua fronte.
Basta!
O nel tessuto del cosmo, uomo, il tuo essere
sarà per sempre nodo maledetto,
insoluto, senza luce.
Basta!
Alberto Figliolia (da Domestiche affezioni, Prospero Editore, 2019, pp. 124, 10 euro)