Che cosa ti opprime?
L’indifferenza del mondo
il non-amore di una donna
il cielo che non puoi vedere
trafitto da spilli di nebbia, di non so?
Che cosa ti angoscia?
Il silenzio ostile di un amico
l’invidia dalle sembianze d’oro
ma oro non è, idolo falso ridente
luci di festa svanite dalla mente?
Che cosa ti guata?
Un invisibile nemico nell’oscurità
un sogno restituito alla realtà
un pensiero confuso d’estraneità
la notte al tuo fianco con incogniti respiri?
Che cosa sarà?
Un treno, un libro, un lago
di cui non leggi
i binari, le righe, le rive
un segno ascoso del fato di un mago?
E incantata imago ti siedi
sulle sponde dello zero di ieri.
Alberto Figliolia (da Poesie scelte, 2010, Albalibri)