Volentieri ospito questa bella poesia di Alex Sanchez…
Perché?
Nel petto del mondo
piccoli angeli terreni senza ali
ingoiano la gelida cruda fame
che gli è stata servita a tavolino
dai figli di Macha,
ai piedi calzano il fango
su cui i fiori del male
hanno piantato le radici,
nel cielo riarso splendono
le striscianti sillabe della morte.
Fra i sicuri schiaccianti tetti
e le mura di cartone
si accendono i singhiozzi
che soffocano la vita;
pesano, pesano
quanto una stella di neutroni.
A scossoni trema il silenzio
nel sentir affondare
la spada di Kālī
nell’innocenza della vita.
Scorre il dolore come l’acqua
tra le strade dilaniate,
mischiato alle grida che si scatenano
nel più profondo delle viscere.
Perché le nostre bocche non si seccano nel dire basta?
Ognuno di noi è responsabile in prima fila
delle follie dei cesari che si compiono,
l’accumularsi di testate nucleari
non assicura il futuro dei nostri figli
e la libertà dei popoli.
I nostri cuori sono forse troppo colmi
di indifferenza?
Alex Sanchez