Camminano gli spettri tutta la notte
il solo conforto delle luci artificiali di bar
dove entrano per non consumare
salutano l’inesistente e se ne vanno di nuovo
alla deriva con altri fantasmi
tutti apparizioni, tutti imitazioni senza soluzione
Un albero enorme, abnorme, ha piantato le sue radici
nello stomaco della Terra succhiandone
tutti gli umori, tutti gli amori
il suo tronco è marrone come l’oscurità
che trapela e invade
i suoi rami toccano il cielo
amorfo e sempre uguale
Glabre, senza genere ed eleganti larve
camminano con gli spettri tutta la notte
passi che risuonano silenti nei meandri
dell’anima senza saperlo affranta
Una striscia violacea fa da tapis roulant
che devia, smorzandovisi, verso il cielo
apparecchiato d’insulse e inusuali carcasse
Alberto Figliolia (da Poesie scelte, 2010, Albalibri)