La forza dell’amore
: un tempo eri leggiadra e piena di grazia:
non mi stancavo mai di udirti discorrere,
lieto liuto eran le tue labbra:
poi ti trasformasti come la primavera in estate,
il fulgore della maturità con il dono dei figli
ti riempì i fianchi e i seni, tu splendevi
come il sole e i capelli erano un campo di grano
nel cui ondeggiante profumo mi perdevo:
entrare in te era come penetrare
nella grotta della Dea Madre,
il tuo mistero femminino mi colmava
l’anima impaurita e grata:
poi mutasti nuovamente, le linee del volto
si fecero più severe e le rotondità si persero:
pian piano come indovinello di sfinge
tu eri divenuta o gioco di scatole cinesi
nelle quali aprendo e frugando
io avrei sempre trovato
colei che eri stata, colei che sei:
Alberto Figliolia (da Poesie scelte, 2010, Albalibri)