A L.F.

A L.F.

come dannati in un quadro di Jeroen Anthoniszoon van Aken

i colori nell’imbuto nero dell’anima

le setole dei pennelli da ali d’angelo o demonio

pareti imbrattate di sogni

sedie su cui sono posati inutili abiti

la proterva nudità del silenzio negli occhi che altercano

ritratti che sbucano dal dolore o lo bucano

lo sguardo inchiodato agli spettri della libertà

tu che dipingi te stesso nell’atto di dipingere

cristallizzato nell’Epos di giorni tutti uguali, nell’Es, nell’Eros

che si fa morte come il battito della dentiera di Sigmund il nonno

che ti faceva tanto ridere prima delle bombe di Wernher Magnus Maximilian

poi erompe dalla tela il mastino indifferente del mondo

per lacerare e santificare i nostri corpi

Alberto Figliolia (da Poesie scelte, 2010, Albalibri)

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