La cotoletta era fredda…

La cotoletta era fredda…

La cotoletta era fredda così come le patatine

il locale era affollato ma rado, rumoroso ma dissolto, fors’anche insipido e stolto

l’attenzione si scioglieva e distoglieva

si discuteva di Picasso fra giornalisti e commensali

delle implicazioni di Guernica e delle grigie smorfie del Massacro in Corea

parlando in lingue estranee ma anche in islandese e polacco

qualcuno citava Jorge Luis Borges e le labirintiche forme della storia

senza sapere che la notte avanzava

a impietose falcate nel cuore di ciascuno

Pareva impossibile ma perdevamo ogni treno alla stazione

fosse colpa dell’impassibile capostazione col suo fischietto grondante linfa?

… perdevamo qualsiasi mezzo di trasporto, a dire il vero e anche a dire il falso

non ci restava che quella grappa infima e inferma

distillata dalla disperazione di ogni risveglio all’alba

dopo una marcia forzata nel sogno

 

Alberto Figliolia

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