Poesia postnatalizia o dell’avvenire del mondo

Poesia postnatalizia o dell’avvenire del mondo

Una grande aquila di legno è atterrata nel prato, di fronte ai padiglioni rossolaccati.
Un orsacchiotto di stoffa vola gonfiato da aria microbico-necrotica sopra un cubo a tre ruote, le nuvole oscene spettatrici.
Una magione dal profilo aguzza gli strabici occhi.
Equazioni di ombre e rotte astrali.
Apocalittici ragni attaccano la foresta tessendo elastiche tele.
Fosforescenze di tavoli e sedie in invisibili interni.
<<<<<<< Cabine aperte sul nulla delle strade & gabbie stroboscopiche nel parco.
>>>>>>> Ombrelli d’amianto che riflettono rantolante morte.
\\\\\\\\\\\\\\ Buchi nella terra che conducono a|||||||||||||
[[[[[[[[[[[[ Pedine yin pedine yang nel cruccio dell’inverno ]]]]]]]]]]]]
Un asino in barca, stanco di volare sullo stantio rancido lago; aerei senz’ali dentro un hangar neoclassico.
Mongolfiere dipinte nel cielo trompe-l’oeil.
Case radianti fra i rami delle sequoie.
Chi fa il tiro a segno con le sagome degli eroi là, nelle lontananze?
Fiori a icosaedro nelle sanguinose trasparenze dell’alba.
Bolle di acido dalle catapulte della Storia.
Al crocevia, dopo corridoi di tenebre, la scintillante statua di Cthulhu.
Diagonali di fumi sibilanti per orgiastiche sibille.
Superman attraverso i cerchi di fuoco: salverà il mondo?

Alberto Figliolia

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