Colonne di acido si riversano
nella notte lungo le gole
della mente, risalgono
fra dendriti e detriti
alle stanze dei ricordi, si disperdono
in infiniti rivoli
nei meandri del sogno
e il risveglio avviene ancora nelle tenebre,
la cispa negli occhi
(i mecci dell’infanzia perduta)
ancorati all’albero del silenzio
al centro dell’impossibilità
fra piane d’impassibilità
soltanto spente luci rotanti
nell’acquerugiola di mezzo inverno
Alberto Figliolia