Condannati
all’eterna siccità
che sia
bruciante gelo
o feroce calore
fra arcobaleni sfioriti
in tunnel intrecciati
fra lingue di Babele
lungo distese, ai piedi
di vette sopra mari
prosciugati
galeoni dalle vele
stracciate, treni
deragliati
come l’inganno
di ogni alba
in un’ultima pozza
stagnante
nel brulichio
d’insetti preistorici
il senso
di quest’infinito
andar vagando
poi soltanto l’ombra
della luna
sotto le algide stelle
Alberto Figliolia