“Si muova ché non ho tempo da perdere!”
La cupola riflette
le malinconie d’autunno:
il pallore delle nubi e un sole
dal sorriso umido, incerto.
Il luogo brulica di suoni
attutiti dalla volta:
un brusio confuso, altalenante.
Non sai, giovane
dalle parole arroganti
e un piccolo neo d’isteria,
che la nostra vita
è una sillaba di luce
fra due eterne oscurità?
Così, anche se non ti perdono,
rinuncio a buttarti fra le fiamme
di un rogo di rabbia.
La tua ignoranza, che è quella
di tutti, è riscattata
dalla prepotente, soverchiante, debolezza umana,
e tu pure in fondo al cuore,
anche se non ne hai consapevolezza,
odi l’eco del battito d’ali del nulla,
il suo soffio con levità
scompaginarti chiome e labbra.
L’hai detto: “… non ho tempo da perdere.”
E ciò basti.
Alberto Figliolia